Buon lunedì serata verso tutti voi gentili lettori! E’ un diletto oggigiorno parlarvi di questo pellicola eccezionalmente commovente, prototipo nella sua disposizione e eccezionalmente valutato dalle sue protagoniste. Un battimano vivissimo per Julianne Moore, Meryl Streep e la camuffata Nicole Kidman (verso mio stimare riconoscibilissima attraverso il eliminazione degli occhi oltre giacché in le movenze) durante la loro dabbene esibizione e al coordinatore David Daldry perché è riuscito verso manifestare al meglio il racconto di Michael Cunningham. Porzione di rango senza contare uguale sono le colonne sonore di Philip Glass (The Truman Show), interamente da non lasciarsi liberarsi. Premetto che le vicende riportate di Virginia Woolf tanto appena le parole dalle sue studio letterario sono vere.
La racconto è ambientata mediante tre epoche differenti e narra le vicende di tre donne infelici e turbate dalla propria vitalità , nella che non si rispecchiano minimamente. Negli anni ’20 a fatica facciata Londra vive Virginia Woolf, scrittrice consumata dalla marcata scoraggiamento che la uscita unito ad vestire istinti suicidi. Tenacemente accudita dall’amorevole compagno, in un minuto di modello si getta nella scrittura del proprio testo “La signora Dalloway”. Negli anni ’50 per Los Angeles piuttosto vive l’apparentemente serena Laura Brown anch’essa sposata, eppure insieme un prodotto breve ed un seguente per approdo. La bella Laura si prepara verso accogliere festosamente il natale del sposo, ciononostante il libro perché sta leggendo la fa inabissarsi sopra una spirale di pensieri. Infine ai nostri giorni a New York City vive la frenetica e malinconica Clarissa mediante la sua compagna. La donna sta organizzando un’importante anniversario al esperto fedele ed interessato Richard, ormai malato di AIDS. Per l’evento si presenta per casa di Clarissa un sorpassato affetto di Richard perché all’improvviso le scatena una raggruppamento di pensieri. Tre epoche diverse, tre vite differenti, eppure un’unica grande sofferenza…
Eccezionale il sistema con cui ci viene proposta
la racconto, ovvero forse sarebbe piuttosto alterato dichiarare LE storie. La figura ГЁ quella di una matriosca, infatti le tre donne hanno legami fra loro affinchГ© all’inizio sembrano avere luogo le semplici abitudini giornaliere, intanto che indi si focalizzano sopra questo tomo e tanto oltre, come il loro effettivo propensione del sesso. Mi ha meravigliato codesto argomento, ancora giacchГ© prossimo non mi aspettavo fosse grande a tutte le protagoniste e molti estranei attori del cast.
Fondo, garbato, tormentato e commovente durante le sue vicende narrate breve verso poco, con la stessa lentezza insieme cui cadono e si poggiano unito sull’altro i fiocchi di distesa bianca l’inverno (allegoria usata da Laura nel lungometraggio). I monologhi così amari e commoventi hanno la idoneità di insinuarsi l’animo dello spettatore perché pende insolito e angustiato dai gesti e le parole di queste donne. “The hours” è riuscito ad avvolgermi durante un’atmosfera intima in cui ciò in quanto computo sicuramente è scartabellare attentamente la propria ossatura; si ha la senso di vivere che le protagoniste, non trovando una via d’uscita ad una vita cosicché nessun aggiunto vede fiancata, più in avanti a noi stessi.
Verso eseguire un ricamo silenzi, estraniamenti, pensieri, atti e tentennamenti sono le rassicuranti e a causa di nulla noiose melodie suonate più che altro al pianoforte. Queste riescono a diramare un senso di tormento d’animo e di tacito strazio cosicché improbabilmente giunge così eretto al sentimento, oppure quanto eccetto al mio. Sublimi i soundtracks dunque, non una popolare fuori posto… ancora una turno unito enorme prodotto da porzione di Philip Glass. La voce di una delle protagoniste ad principio e perspicace lungometraggio racconta le conclusioni tristemente consapevoli di chi non ha trovato altra risoluzione alle proprie membro, qualora non quella cosicché ci viene mostrata.
Mi è piaciuto moltissimo che siano state riprodotte lealmente le tre differenti epoche con cui si snoda la vicenda. Organizzazione delle case, mobilia, accessori di qualsiasi modo, toeletta, acconciature, abitudini e parlantina sono tutti aspetti straordinariamente curati e in quanto accostate le une alle altre si danno rilievo in mezzo a loro. La istantanea curata da Seamus McGarvey (“The Avengers”) è semplicemente stupenda e concorre anch’essa verso inviare codesto eterno cruccio allo astante.
Da non sottovalutare i problemi di queste donne, non è questione superficiale la accasciamento e assai meno chi ne soffre. Non mi resta che augurarvi una buona apparizione e… lasciate affinché il proiezione vi scorra intimamente. 🙂